
Continuano ad esserci molte polemiche intorno alla figura dei docenti esperti introdotti attraverso il Decreto Aiuti Bis. Molti insegnanti, infatti, non si sono dimostrati d’accordo e i sindacati stessi ne richiedono il ritiro.
Tuttavia il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi sottolinea il valore del docente esperto, dichiarando espressamente che si tratta di un provvedimento che si colloca all’interno di un disegno più ampio, che consiste nel concentrarsi sulla formazione degli insegnanti.
Di recente il ministro Bianchi ha parlato al Sole 24 Ore, spiegando quelle che secondo lui sono le motivazioni che stanno alla base del provvedimento del docente esperto.
Il valore della formazione secondo il ministro Bianchi
Il ministro Bianchi ha parlato di un processo di formazione molto articolato e piuttosto ampio. Ha spiegato a questo proposito che la formazione è gratuita e saranno coinvolti 280.000 docenti ogni anno.
Si tratterebbe di una formazione in servizio in base alla quale, dopo un triennio formativo, se si ottiene una valutazione positiva, permetterebbe agli insegnanti ritenuti idonei di ottenere un aumento della retribuzione una tantum.
Secondo Bianchi, gli insegnanti esperti che avranno proprio questa qualifica rappresenteranno un valore aggiunto per tutta la comunità scolastica e avranno il compito di migliorare l’offerta formativa.
Come funzionerà il processo di formazione per arrivare a docente esperto
Il ministro Bianchi ha chiarito anche più esattamente come funzionerà il percorso di formazione che dovrebbe portare ad avere docenti esperti nelle scuole di ogni ordine e grado.
Anche questo meccanismo è stato oggetto di polemiche e critiche che sono arrivate da più parti. Si parla di far partire tutto dall’anno scolastico 2032/2033.
Dopo aver concluso tre cicli formativi, i docenti che hanno conseguito tre valutazioni positive potranno accedere al bonus una tantum riconosciuto dal Ministero. Dal 2032 al 2036 saranno circa 8.000 gli insegnanti ogni anno che si qualificheranno come esperti, consentendo di avere queste figure in media quattro per ogni scuola.