Scuola, legge di stabilità 2018

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La legge di stabilità 2018 è stata varata nei giorni scorsi, resi disponibili venti miliardi, tra cui gli aumenti dell’Iva e l’aumento degli stipendi ai presidi delle scuole.

La manovra doveva riguardare la scuola, l’Università e la ricerca con una quota di  un miliardo e 95 milioni di euro. Destinato all’Istruzione il 3,5% del prodotto interno lordo. Cosa si prevede?

Un aumento consistente dello stipendio per i Presidi, ovvero un’armonizzazione di 400 euro lordi, grazie ad un fondo istituito dal Miur di 31,70 milioni per il 2018 e di 95,11 milioni per il 2019. Sono circa 8000 i presidi italiani, e la loro retribuzione aumenterà di 11.899,74 euro lordi a testa. Ci saranno in busta paga netti per ogni dirigente scolastico, 440 euro al mese. Il Governo Gentiloni premia i presidi e li gratifica economicamente.

E per i docenti? Ci sarà un rinnovo del contratto per tre milioni e 70mila dipendenti della Pubblica amministrazione, in sostanza ci saranno 85 euro lordi per ogni prof. Ma una parte dei docenti perderà gli 85 euro di bonus elargiti dal Governo Renzi. In busta paga ci saranno invece 85 euro, al posto di 80.