
Con il nuovo decreto annunciato dal Presidente Conte si apre la Fase 2 dell’emergenza coronavirus. Nell’annunciare il decreto Fase 2 Conte ha parlato anche delle misure che riguardano la scuola. Ci sono state molte polemiche su questo punto, perché spesso le opinioni sono state molto discordanti. In particolare per i genitori che ritorneranno a lavorare dal 4 maggio si pone il problema di come organizzarsi con i bambini a casa. D’altro canto c’è anche l’esempio di altri Paesi europei, che hanno avanzato sulla questione, cercando di rimettere in moto il sistema scuola a partire dal mese di maggio. Per l’Italia le cose saranno diverse.
Cosa ha dichiarato Conte nella conferenza stampa relativa al decreto Fase 2
Il Presidente del Consiglio ha detto che è fondamentale mantenere le distanze di sicurezza. Ha fatto riferimento al fatto che gli scienziati affermano che un contagiato su quattro avviene per mezzo delle relazioni familiari. Il problema di mantenere le distanze si pone anche per il riavvio delle attività didattiche.
Ecco perché Conte ha insistito molto su questo punto, facendo notare come non sarebbe stato opportuno che l’Esecutivo decidesse per un provvedimento che dispone il ritorno a scuola da ora. Il capo del Governo ha voluto rassicurare che le attività didattiche riprenderanno a settembre.
Le dichiarazioni di Conte sul capitolo scuola
Conte ha detto che la scuola è un capitolo molto importante e per questo si è deciso di tenere chiuse le scuole ragionevolmente fino a fine anno scolastico. Infatti per la scuola ci sarebbe il rischio di innalzare la punta dei contagi. Conte ha riferito che gli studi dicono che, se le scuole venissero riaperte adesso, in due settimane ci sarebbe una vera e propria riesplosione dei contagi, considerando che l’età media dei docenti italiani è piuttosto alta.