Il Bacio di Hayez: analisi dell'opera
di Redazione
26/03/2021
Sicuramente avrai sentito parlare di Il Bacio di Hayez. È un’opera molto importante, che è stata realizzata da colui che viene visto come il pittore più importante del Romanticismo del nostro Paese. L’autore, che è nato nel 1791 ed è scomparso nel 1882, ha infatti realizzato numerose opere che hanno l’obiettivo di indagare, anche con un carattere storico, sul passato del nostro Paese, arrivando ad analizzare quelle caratteristiche essenziali che riguardano in particolare alcuni principi fondamentali, come l’indipendenza e la libertà.
La vita di Francesco Hayez
Francesco Hayez, autore, tra le numerose opere, anche de Il Bacio, ha potuto contare su una formazione nell’ambito neoclassico. È stato originario della città di Venezia, ma nel 1809 si trasferì a Roma. Qui riuscì ad entrare in contatto con Antonio Canova. I due diventeranno amici e Hayez sarà ovviamente anche un allievo di Canova. Nel 1820 Francesco Hayez si trasferì a Milano, dove ebbe il compito di raccogliere l’eredità di Andrea Appiani, celebre artista neoclassico del nostro Paese. Proprio il carattere neoclassico che contraddistingue numerose opere di Hayez non è stato mai abbandonato dall’autore, che fece del romanticismo una scelta basata soprattutto sulle tematiche. Pietro Rossi prigioniero degli Scaligeri è la prima opera con ispirazione medievale di Francesco Hayez. Il quadro fu realizzato proprio nel 1820 e a buon diritto è considerato un vero e proprio manifesto del Romanticismo nel nostro Paese. Successivamente, qualche tempo dopo, Hayez realizzò anche I Vespri Siciliani, ma nel corso del tempo l’artista si distinse anche per diverse produzioni nell’ambito dei ritratti. Basti pensare che dal 1850 fu direttore dell’Accademia di Brera, un ruolo importante che lo rese un personaggio di rilievo nel settore. Il Bacio di Hayez è un’opera molto particolare, che è testimone di un’altra caratteristica di questo autore. Nel corso del tempo, infatti, in Francesco Hayez si creò una sorta di pessimismo di tipo ideologico, una sensazione che prendeva spunto da alcune vere e proprie disillusioni dal punto di vista politico. Tutto ciò è stato reso evidente dall’autore in diverse opere, che mostrano delle crisi degli ideali del Risorgimento. Pensiamo per esempio alle Malinconie, realizzate tra il 1840 e il 1842, oppure alle Meditazioni, che l’autore ha realizzato tra il 1850 e il 1851. A questa sensazione di pessimismo si può far rientrare anche Il Bacio di Hayez, una delle opere più importanti dell’artista in questione.Il Bacio di Hayez, analisi dell'opera
Ma passiamo adesso a parlare proprio de Il Bacio di Hayez, l’opera che si trova alla Pinacoteca di Brera a Milano e che è stata realizzata dall’artista nel 1859. Si tratta in particolare, dal punto di vista delle caratteristiche dell’opera, di un olio su tela che ha le dimensioni di 112 x 88 centimetri. Anche se ad un primo sguardo il significato dell’opera sembra a carattere sentimentale, non dobbiamo dimenticare che era tipico anche di quell’epoca nascondere all’interno delle opere d’arte da parte degli autori dei messaggi politici molto chiari. Dietro l’opera de Il Bacio di Hayez infatti si nasconde proprio un significato politico. Tutto deve fare riferimento in particolare al 9 settembre 1859, la data nella quale proprio l’opera è stata presentata. Si tratta di una data specifica, che corrisponde a tre mesi dopo l’ingresso di Vittorio Emanuele e di Napoleone III a Milano. Nello specifico sembrava fin da subito chiaro il messaggio che l’autore voleva dare, quello dell’addio di un patriota alla sua amata, in seguito al fatto che era stato costretto all’esilio. Ciò che viene rappresentato nell’opera d’arte, infatti, sembra proprio avere un significato sentimentale, con la presenza di due giovani che sono costretti a separarsi. Come si può vedere proprio dall’opera, c’è un’ombra che sale le scale e questo significa che il giovane sta per fuggire. Di conseguenza si tratta proprio di un saluto di addio che il giovane rivolge alla sua donna amata. Un altro particolare emerge dall’opera d’arte in questione. Francesco Hayez ne Il Bacio infatti lascia vedere anche la presenza di un pugnale, segnale del fatto che il giovane è un rivoluzionario antiaustriaco. Possiamo notare alcuni dettagli molto interessanti anche in merito alle scelte di colori effettuate dall’autore. Il bianco delle maniche dell’abito della figura femminile, il rosso della calzamaglia del giovane che sta per fuggire, il verde della camicia e l’azzurro della veste della donna non fanno altro che individuare, secondo gli esperti, i colori della bandiera italiana e di quella della Francia, con un riferimento agli accordi di Plombières che sono stati stretti dai due Paesi.Un amore contrastato
Come è possibile vedere dal dipinto, nel dettaglio, tutta la scena è rappresentata con uno stile che si avvicina a quello classico. C’è però qualcosa che fa comprendere come in realtà ci si avvicini sempre di più in quest’opera ad uno stile della pittura romantica. Possiamo notare infatti un’atmosfera molto intensa, con un comportamento che risulta davvero pieno di passione. Inoltre è presente un realismo accentuato, visto che tutti i dettagli sono rappresentati in maniera molto tendente al vero. Ad esempio l’abito della giovane donna sembra da una parte morbido e dall’altra più netto. Il vestito di seta inoltre dà una maggiore luminosità a ciò che è stato rappresentato in questa opera di Hayez. Si tratta di un dipinto veramente interessante, che dimostra alcune delle idee importanti dell’artista. L’autore infatti aveva un’idea molto chiara in merito all’arte romantica. Sosteneva infatti in modo molto preciso che proprio questo tipo di pittura potesse nascere dal sentimento puro e non da ipotesi di tipo filosofico. La tematica è evidente. Si parla di un amore che diventa infelice e pieno di contrasti, con un’ambientazione medievale che permette all’opera di avere uno stile prettamente romantico, nonostante appunto la qualità della realizzazione, che ha tutte le caratteristiche per essere considerata dallo stile neoclassico.Articolo Precedente
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