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Il Consiglio di Stato ripristina la chiusura delle scuole dell'infanzia in Umbria

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di Redazione

16/02/2021

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Le scuole dell'infanzia in Umbria, nei territori della cosiddetta zona rossa rafforzata, devono restare chiuse. È questo il parere espresso dal Consiglio di Stato in seguito al ricorso effettuato proprio dalla Regione. Tutto è iniziato con un ricorso al Tar, che ha stabilito la sospensione di una delibera dell'amministrazione regionale, attraverso la quale si fermavano le attività dei servizi educativi per la prima infanzia in alcune città dell'Umbria.

La decisione del Consiglio di Stato

Adesso il Consiglio di Stato si è espresso a favore della Regione in merito a questo argomento, affermando che sono adeguate le misure prese dalla Regione nella direzione di una "assoluta necessaria precauzione", anche in seguito alla diffusione delle varianti del virus. Secondo quanto afferma il Consiglio di Stato nel parere che ha fornito, l'amministrazione regionale può mettere in atto delle misure restrittive a livello regionale, dal momento che c'è l'esigenza, evidenziata dalla cabina di regia nazionale, di effettuare un rafforzamento di queste misure nelle aree maggiormente a rischio. Il Consiglio di Stato ha tenuto conto anche del fatto che le conseguenze sull'ambito lavorativo delle famiglie sono "largamente mitigate se non del tutto eliminate", con la presenza di appositi sostegni economici che vengono forniti alle famiglie per accudire i figli.

Le scuole dell'infanzia restano chiuse in alcuni Comuni

Per questi motivi, spiega il Consiglio di Stato, viene accolta l'istanza della Regione Umbria e viene disposta la validità di tutta l'ordinanza in questione. Si prevede quindi una chiusura temporanea anche per le scuole dell'infanzia e per i nidi fino al prossimo 21 febbraio, nelle città e nei territori indicati proprio dall'ordinanza. Questi ultimi in particolare sono costituiti da tutti i Comuni della provincia di Perugia e da alcuni Comuni della provincia di Terni (Amelia, Attigliano, Lugnano in Teverina, Calvi dell'Umbria, San Venanzo, Montegabbione).
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