Misure anti Covid a scuola: il Consiglio di Stato contraddice alcuni genitori
di Redazione
27/11/2020
Le misure anti Covid a scuola sono davvero molte. Come è stato stabilito da vari provvedimenti, per esempio, fra queste misure ci sono il ricorso alla didattica a distanza, le precauzioni nelle modalità di ingresso e di uscita da scuola, anche con uscite a orari scaglionati. E poi ancora possiamo citare l’obbligo di indossare la mascherina e l’obbligo di restare a casa, se la temperatura corporea supera i 37,5 gradi. Alcuni genitori hanno presentato un ricorso contro queste prescrizioni, ma adesso è arrivata una sentenza del Consiglio di Stato, che ha respinto le richieste avanzate.
Cosa hanno dichiarato i giudici amministrativi
I giudici del Consiglio di Stato hanno chiarito che la fase attuale di diffusione dell’epidemia è da considerarsi in senso completamente opposto rispetto a quanto hanno chiesto i genitori che hanno fatto ricorso. Hanno spiegato che il contenimento dei contagi è in stretto collegamento con le misure di prevenzione che sono state adottate a livello sociale. Fra queste rientrano anche i provvedimenti che sono applicati nel settore della scuola. Intanto la decisione del Consiglio di Stato è stata emessa con ordinanza in fase cautelare, perché poi il giudizio definitivo viene affidato al Tar Lazio. I giudici comunque hanno precisato che gli studenti vanno monitorati non soltanto come potenziali vittime, ma anche come veicolo di diffusione del virus all’interno delle famiglie.Si tratta di una violazione della Costituzione?
Il Consiglio di Stato ritiene che non ha senso parlare di violazione della Costituzione per quanto riguarda la libertà personale e il diritto all’istruzione, perché le misure anti Covid a scuola rientrano nell’applicazione del principio di precauzione e nella prevalenza del diritto alla salute.Articolo Precedente
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