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Quali sono le principali professioni giuridiche che può fare un laureato in Giurisprudenza

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Quali sono le principali professioni giuridiche che può fare un laureato in Giurisprudenza

Per quanto riguarda la laurea in Giurisprudenza bisogna distinguere tra la laurea triennale e la laurea specialistica, denominazione che indica la vecchia magistrale. È proprio quest’ultima che dà la possibilità di acquisire il titolo di dottore in Legge e di abilitarsi all’esercizio della professione, dopo aver superato gli esami di Stato e dopo aver effettuato il periodo di tirocinio. Quanto conviene oggi studiare Giurisprudenza? È questa la domanda che si pongono molti che si accingono ad iscriversi in questa facoltà, soprattutto riflettendo sugli sbocchi lavorativi che una laurea in Giurisprudenza può consentire. In effetti ci sono varie professioni a carattere giuridico alle quali si può accedere grazie ad una laurea in Legge. Vediamo di quali si tratta.

La possibilità di diventare avvocato

Uno dei più comuni sbocchi professionali è quello di diventare avvocato nel campo penale o civile. In particolare chi sceglie la strada del diritto civile può seguire varie specializzazioni.

Per esempio si può diventare avvocati specializzati nel diritto della famiglia, nel diritto amministrativo, per avere l’opportunità di lavorare nelle Pubbliche Amministrazioni, o nel campo della privacy.

Per diventare avvocati si deve superare l’esame di Stato, che deve essere preceduto da due anni di tirocinio svolto presso uno studio legale. Si tratta di un periodo in cui si deve prestare il proprio lavoro in maniera gratuita e si può avere però un rimborso delle spese.

L’esame di Stato è composto da tre prove scritte e da una prova orale. Ci sono anche delle domande specifiche sulla deontologia del professionista e sulla pratica forense.

L’opportunità di diventare notaio

Un’altra professione particolarmente prestigiosa a cui si può accedere con una laurea in Giurisprudenza è quella di notaio. Anche in questo caso comunque si deve superare un esame di Stato.

Bisogna tenere presente che l’esame è complicato, anche perché il numero dei notai è predeterminato secondo degli stretti criteri a livello demografico. In ogni caso è una professione molto ambita, perché consente di guadagnare davvero molto.

Il percorso per diventare magistrato

Con una laurea in Giurisprudenza si può diventare anche magistrato, giudice o pubblico ministero. Si tratta di una professione dipendente dal Ministero di Grazia e Giustizia. Naturalmente dopo la laurea bisogna conseguire una specializzazione, frequentando la Scuola di specializzazione per le professioni legali.

Il percorso anche in questo caso è particolarmente complesso, ma sicuramente fare il magistrato è una professione ricca di soddisfazioni. Il candidato che vuole diventare giudice o pubblico ministero deve superare una prova scritta che è suddivisa in tre fasi.

Il candidato deve dimostrare molte conoscenze specifiche su alcune materie ritenute essenziali. Infatti si richiede sia ai giudici che ai pubblici ministeri una grande preparazione, perché entrambi i ruoli amministrano la giustizia per conto dello Stato.

Non sono ammesse preparazioni superficiali, perché porterebbero a degli errori che potrebbero ricadere sui cittadini. Dopo l’esame si svolge un periodo di tirocinio, che si fa dopo aver passato il concorso. Chi aspira a diventare magistrato deve svolgere un periodo nel ruolo di uditore giudiziario. Il tirocinio però in questo caso, a differenza di come accade per l’avvocato, è retribuito.

Come diventare diplomatico

Il rappresentante diplomatico è un’altra delle professioni a cui si può accedere tramite una laurea anche in Giurisprudenza. È una professione molto delicata che dà la possibilità di viaggiare.

Si diventa diplomatici tramite concorso che richiede anche la conoscenza di almeno due lingue straniere.

Gli sbocchi della laurea in Giurisprudenza sono tanti, soprattutto per quanto riguarda le professioni legali, che sono quelle più “naturali” a cui si può accedere con questo titolo di dottore in Legge opportunamente formato sulle materie giuridiche.