Scuola e Covid: con le lezioni in presenza aumentano i contagi?

Continua la diffusione dell’epidemia di coronavirus anche nel nostro Paese. Nelle ultime settimane, anche se è stato riscontrato un calo nella curva dei contagi, i nuovi casi non diminuiscono. Il tasso di positività spesso risale. Ma quale ruolo può avere la scuola nei contagi da Covid? Su questo argomento si sono interrogati molti esperti e ancora oggi c’è chi nutre dei dubbi sull’opportunità di far tornare gli alunni a scuola per le lezioni in presenza. Sull’argomento è intervenuto di recente anche il professore Massimo Galli, direttore di malattie infettive all’ospedale Sacco di Milano.

Le dichiarazioni di Massimo Galli

Nel corso di un intervento effettuato in occasione del Congresso Nazionale di Neuropsicofarmacologia, l’esperto ha espresso la sua opinione su questa tematica e in particolare sul rapporto che è stato riscontrato tra Covid e scuola. Il professor Galli ha spiegato di non essere d’accordo “quando si dice che la scuola sia irrilevante”. Secondo quanto ha spiegato l’esperto, un’analisi effettuata in 131 Paesi ha messo in evidenza che dopo 28 giorni rispetto all’apertura delle scuole si è verificato un aumento dell’Rt corrispondente al 24%. Si tratta naturalmente del tasso di contagiosità, un valore che spesso viene preso come punto di riferimento anche per tenere conto della diffusione del contagio.

I dati relativi ai contagi in età scolare

Secondo i dati riportati sulla questione, espressi in un rapporto recente effettuato dall’Istituto Superiore di Sanità, i soggetti che hanno riscontrato un’infezione in età scolare sono 203.000. Si tratta in particolare delle infezioni che sono state registrate, quindi senza inserire nel conteggio anche coloro che non sviluppano i sintomi della malattia.