Scuola e Covid, Ricciardi: 'Pensare di riaprire con 20mila casi al giorno non ha senso'

Pensare di riaprire le scuole, con una crescita di 20mila contagi ogni giorno, non ha senso. È questo il pensiero di Walter Ricciardi, consigliere del Ministero della Salute, che ha parlato dell’argomento nel corso di un’intervista rilasciata al Messaggero. L’esperto torna a parlare delle misure che sono state prese per arginare la crescita dei contagi da coronavirus e, in tema di scuola e Covid, afferma nell’intervista che non avrebbe senso pensare ad una riapertura degli istituti scolastici in una situazione come quella in cui ci troviamo nel nostro Paese.

Bisognerebbe anticipare la diffusione del virus

Secondo le dichiarazioni di Ricciardi, le limitazioni che sono state decise non saranno sufficienti e questo a suo parere sarebbe evidente. In questo modo si porterebbe a far crescere ancora di più i contagi. L’obiettivo, secondo Ricciardi, dovrebbe essere quello di anticipare la diffusione del virus con delle misure ben precise. L’esperto ricorda che non bisognerebbe rincorrere l’epidemia, perché si avrebbe come risultato l’impossibilità di fermarla. Tutto questo a differenza di altri Paesi, come la Nuova Zelanda e l’Australia. Secondo il consigliere del Ministero della Salute, nello specifico, bisognerebbe ridurre la curva dell’epidemia in maniera drastica, con l’obiettivo di poter ricominciare ad effettuare test e a seguire un tracciamento più elevato. In questo modo si riuscirebbe a riprendere una vita che ricorda la normalità, specialmente in un momento come questo, in cui abbiamo già a disposizione il vaccino.

Le chiusure drastiche sarebbero più efficaci?

Walter Ricciardi ricorda che il virus è sempre lo stesso e che al momento la circolazione del virus è troppo alta. L’esperto mette in evidenza l’opportunità di predisporre dei periodi più o meno brevi di chiusure drastiche. Secondo Ricciardi, infatti, potrebbero aiutare dei periodi di lockdown vero e proprio della durata di due o quattro settimane, con l’obiettivo di arrivare a degli effetti duraturi e non blandi, come invece avviene alternando chiusure e aperture.