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Università: il ministro Manfredi vuole superare il digital divide

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di Redazione

06/05/2020

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L'epidemia di coronavirus ha fatto riflettere anche sul valore della didattica a distanza in riferimento anche all'università. Il Ministero dell'Istruzione e il Governo hanno deciso di non riaprire le scuole nella fase 2, ma più che altro la ministra Azzolina ha voluto mettere a punto un gruppo di lavoro per investire nella tecnologia in applicazione alla scuola.

Si tornerà all'università soltanto dopo l'estate

Sulla stessa lunghezza d'onda anche il ministro Manfredi, che vorrebbe superare con molte più risorse a disposizione il divario digitale che spesso caratterizza l'università italiana. Infatti Manfredi ha spiegato che, prima di tornare alla normalità con lezioni solo in presenza in aula, bisognerà aspettare la fine dell'estate. Nel frattempo continuano gli esami online in tutti gli atenei italiani e tutto questo fa comprendere fino in fondo come a volte delle difficoltà in questo senso ci possono essere per l'accesso da parte di numerosi studenti universitari alle risorse digitali.

Per la fase 3 un piano di didattica universitaria misto

Nel frattempo, secondo le dichiarazioni del ministro Manfredi, si studia anche un piano per la cosiddetta fase 3 della pandemia. In questa fase le università dovrebbero offrire le possibilità di fare una didattica mista, alternata online e in presenza. Per questo il ministro sottolinea la necessità di mettere da parte delle risorse specifiche per potenziare le infrastrutture digitali. Secondo il ministro tutto ciò potrebbe favorire la formazione online, risolvendo anche particolari difficoltà legate per esempio agli studenti fuori sede. Il ministro è convinto che il Governo dovrebbe fare un importante investimento da questo punto di vista.
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