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Didattica digitale integrata: gli insegnanti devono lavorare da scuola?

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di Redazione

28/10/2020

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Continua il dibattito sulla didattica digitale integrata, che il Ministero ha previsto soprattutto nel caso delle scuole superiori. Da parte del Governo, anche con recenti dichiarazioni che arrivano dalla ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina, le scuole devono continuare a rimanere aperte. Anche Conte, nell'ultimo DPCM, ha ribadito il concetto che le scuole devono essere fra le ultime istituzioni a chiudere in caso di lockdown. Tuttavia si pongono molte questioni che riguardano proprio la didattica digitale.

Che cosa stabilisce la circolare ministeriale sulla didattica integrata

Una circolare ministeriale che è stata diramata a tutti i dirigenti scolastici di recente stabilisce che, almeno in riferimento alle scuole superiori, una quota pari al 75% delle attività può essere svolta come didattica digitale. Allo stesso tempo i dirigenti devono occuparsi di modulare la gestione degli orari di ingresso e di uscita. Tutto ciò può essere fatto tramite la programmazione di turni pomeridiani ed evitando in ogni caso l'ingresso prima delle 9. Queste disposizioni hanno l'obiettivo di evitare l'affollamento sui mezzi di trasporto pubblici. Ma la didattica digitale integrata a cui si fa riferimento anche nella circolare deve essere svolta da scuola oppure gli insegnanti possono collegarsi al PC facendo lezione anche da casa?

Il dibattito sulla DAD si accende in maniera significativa

Secondo le disposizioni ministeriali, gli insegnanti non possono collegarsi dal PC di casa per fare didattica a distanza. Infatti il Ministero ribadisce che le scuole rimangono aperte e che i docenti anche nell'erogazione della didattica a distanza devono recarsi nel luogo di lavoro.
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