Rientro a scuola a settembre: i presidi sono preoccupati
di Redazione
07/07/2020
Il rientro a scuola a settembre è stato disciplinato da alcune linee guida emanate dal Ministero dell'Istruzione. Tuttavia le indicazioni che sono state date non sono state sufficienti a placare le polemiche su quella che per molti sarebbe una questione ancora da risolvere in maniera dettagliata. In particolare sono vari i dirigenti scolastici che manifestano alcune preoccupazioni per delle questioni ancora tutte da chiarire sul ritorno alla didattica in presenza.
Quali sono le preoccupazioni dei presidi sul ritorno a settembre
Molti dirigenti scolastici si stanno già attivando per fare delle simulazioni, considerando anche gli istituti che vedono una forte presenza di studenti. Sembra un accorato allarme quello generale che si sta manifestando, perché viene lasciato ampio spazio all'autonomia scolastica, ma spesso i presidi si trovano in difficoltà ad affrontare la situazione. In particolare desta la preoccupazione di riuscire a conciliare il numero degli studenti con la didattica in presenza. Alcuni presidi parlano già di essere costretti ad attivare delle ore di didattica a distanza, per riuscire a sopperire alla mancanza di insegnanti e quindi allo sdoppiamento delle classi. Poi c'è la questione aperta della creazione di altri spazi in cui fare didattica in presenza. Inoltre rimane ancora da risolvere il problema del poco tempo a disposizione, visto che si parla di iniziare con i recuperi già dal primo settembre e con l'inizio delle lezioni a livello nazionale il 14 settembre.L'assunzione di personale docente
Un emendamento al Decreto Rilancio prevede l'assunzione di personale docente ed ATA in più. La ministra Azzolina a questo proposito ha parlato di 50mila posti in più a tempo determinato. Le classi delle primarie potranno avere anche meno di 15 bambini.Articolo Precedente
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