Riforma del reclutamento dei docenti: approvato il percorso di Bianchi

È stata approvata la riforma proposta da Bianchi sul reclutamento dei nuovi docenti per la scuola. Il Consiglio dei Ministri infatti ha dato il via libera al decreto legge sull'argomento che è legato al PNRR. La riforma di Bianchi pensa sia ai neolaureati, ma anche ai supplenti che da tempo sono inseriti nel sistema scolastico e che possono contare su alcuni anni di servizio.

Che cosa succede per chi ha tre anni di servizio

Il percorso specifico per quei supplenti storici che hanno già tre anni di servizio prevede direttamente l'accesso al concorso pubblico. Dopo il superamento del concorso, questi insegnanti, già inseriti nel sistema scolastico, devono provvedere ad un riallineamento della loro formazione. Il tutto sarà possibile usufruendo di un contratto a tempo determinato e di un percorso di formazione che ha l'obiettivo di acquisire 30 CFU universitari. Seguiranno poi la prova di abilitazione e l'anno di prova. La possibilità di partecipare al concorso può essere data anche a chi ha svolto presso le scuole statali almeno tre anni anche non continuativi nei cinque anni precedenti.

Che cosa faranno gli altri insegnanti secondo il nuovo percorso

Resta poi il problema dei neolaureati, che dovrebbero provvedere alla loro formazione specifica nell'ambito universitario, per poi partecipare al concorso. Con il superamento della prova finale del loro percorso universitario, i docenti acquisiscono l'abilitazione e poi sono sottoposti ad un periodo di prova in servizio, al termine del quale conquistano l'immissione in ruolo.