Scuola, l'appello dei presidi: DAD fino a fine gennaio
di Redazione
07/01/2022
Le vacanze di Natale sono giunte al termine e per la maggior parte degli studenti del nostro Paese si avvicina il rientro a scuola, lunedì 10 gennaio. La situazione dei contagi da Covid, però, rischia di mettere a dura prova le lezioni in presenza in Italia, con numeri molto elevati ogni giorno di persone che risultano positive al tampone. Intanto emerge l'appello di tanti dirigenti scolastici (al momeno circa duemila), che chiedono al governo di pensare all'introduzione della DAD, la didattica a distanza, per qualche giorno prima di un rientro in classe.
La situazione nelle scuole italiane
Ciò che ricordano le fonti di stampa è la situazione attuale dei non vaccinati e delle assenze che riguardano il mondo della scuola. Viene specificato da più parti che sono 700.000 gli studenti senza vaccino alle medie e alle superiori che rischiano di rimanere a casa, se si dovessero trovare due positivi in classe. Per quanto riguarda i docenti e il personale ATA, si parla di circa 80.000 assenze, con 10 persone in meno per ogni istituto scolastico. Proprio per questi motivi diversi dirigenti scolastici nella giornata di giovedì 6 gennaio hanno firmato una lettera, un vero e proprio appello, con il quale si chiede all'esecutivo di attuare la pratica della didattica a distanza fino al 24 o al 30 gennaio.Una situazione che viene definita ingestibile
Secondo i dirigenti scolastici, insomma, non ci sarebbero le condizioni per riaprire le scuole in sicurezza. Una situazione che viene definita "ingestibile", per la quale i presidi che hanno firmato l'appello chiedono al governo di attivare le lezioni a distanza per due settimane. Antonello Giannelli, presidente dell'Associazione Nazionale Presidi, ha specificato che bisognerebbe fornire l'opportunità alle famiglie del nostro Paese di mettersi in pari con le vaccinazioni ai giovani, con la possibilità di due o tre settimane di didatica a distanza.La risposta del governo
Nel frattempo il ministro dell'Istruzione Bianchi ha spiegato che non c'è nessun ripensamento sul ritorno a scuola in presenza e che il governo è attento alle voci che arrivano dal Paese, ma anche alle "tante voci che ci dicono che la scuola debba restare in presenza".Le scuole elementari e medie resteranno chiuse in Campania
Nella giornata di venerdì 7 gennaio, intanto, il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha specificato che ritiene "irresponsabile" aprire le scuole il 10 gennaio e che quindi non verranno aperte nella regione le scuole elementari e le medie, perché, secondo il suo parere, "non ci sono le condizioni minime di sicurezza".Articolo Precedente
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