Test sierologici per gli insegnanti: cosa deve fare il medico
di Redazione
12/08/2020
Si discute tanto della possibilità che gli insegnanti facciano i test sierologici, così come questi potrebbero essere sfruttati dal personale ATA. Il Ministero dell'Istruzione ha chiarito che i test sierologici per gli insegnanti saranno fatti su base volontaria. Rappresentano comunque un importante strumento di prevenzione, per cercare di limitare la diffusione dei contagi da coronavirus in seguito alla ripresa delle lezioni in presenza a settembre.
Le indicazioni operative per i test sierologici per i docenti
Come è stato chiarito dal Ministero con la circolare del 7 agosto 2020, ci sono delle precise indicazioni di carattere operativo per eseguire i test sierologici sul personale della scuola. Si tratta di utilizzare dei test rapidi che saranno eseguiti dai medici di medicina generale. I test avranno inizio, per chi vuole farli, dal 24 agosto e andranno avanti per tutta una settimana prima che inizino le attività didattiche. Come stabilito dal protocollo di sicurezza per il rientro a scuola a settembre, i test saranno gratuiti per gli utenti. A differenza di quanto pensavano molti, prevedendo un'esecuzione dei test presso le scuole, è stato chiarito che lo svolgimento avrà luogo presso le strutture di medicina di base.Cosa deve fare il medico di medicina generale
Se il docente risulta positivo al test sierologico, il medico ha l'obbligo di farlo sottoporre al test molecolare, il classico tampone, presso il dipartimento di prevenzione dell'Asl di riferimento. Il tampone deve essere eseguito non più tardi di 48 ore dall'esito positivo del test. I dati che riguardano i tamponi positivi vengono trasmessi alla Regione. Da qui vengono inoltrati all'Istituto Superiore di Sanità, evidenziando che si tratta di personale scolastico.Articolo Precedente
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