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Avellino, ragazzino 13 enne pestato nel bagno della scuola

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di Redazione

02/06/2019

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Che lo si chiami bullismo o bieca violenza gratuita, la sostanza non cambia: i nostri figli non sono al sicuro neppure più a scuola, nel luogo deputato alla loro crescita e alla loro istruzione. La brutta storia che in queste ore è salita alla ribalta della cronaca è avvenuta ad Avellino, dove un ragazzo di soli 13 anni è stato pestato a sangue nei bagni della sua scuola media, riportando ferite al volto e lesioni ai denti. A dare l'allarme agli insegnanti sono stati i suoi compagni di classe. Il ragazzo è figlio dell’ex assessore alle Finanze del Comune di Avellino, il quale attraverso i social ha denunciato: “La scuola dovrebbe essere innanzitutto un luogo sicuro ‘educativo’, oltre che di ‘formazione’. Invece ecco quanto accaduto a mio figlio (che frequenta la terza media). Dopo averlo lasciato, come ogni mattina, tra le mura di un istituto scolastico della città, sono andato a riprenderlo per accompagnarlo all’ospedale in queste condizioni. Oggi è capitato a mio figlio (che per fortuna è forte), ma domani potrebbe capitare a qualsiasi altro ragazzo. Tutte le istituzioni devono fare la propria parte per prevenire e reprimere fenomeni di bullismo. Diversamente ognuno ha fallito”. I medici hanno riscontrato ecchimosi al volto e numerose lesioni ai denti. Nessuna denuncia al momento è stata sporta, ma la polizia comunque sta indagando. La scuola, attraverso le parole della preside, ha cercato di ridimensionare i fatti: «Ma quale bullismo, è stata una lite tra ragazzi. Ci siamo subito attivati. Le insegnanti hanno subito soccorso l'alunno, mettendo del giacchio sul viso e chiamato i genitori».
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