Quando andare in pensione nella scuola?
di Redazione
19/10/2018
Quando andare in pensione nella scuola, indicazioni e normativa.
In questi anni di incertezze più o meno totali, una delle cose più difficili da capire è quando andare in pensione e a che condizioni. In Italia non si fa in tempo a promulgare una legge, che subito dopo viene cambiata, con grande soddisfazione per i cultori della certezza del diritto. In questo senso il nostro Paese, più che di riforme, ha bisogno di applicazione, la vera e propria riforma delle riforme. Se imparassimo a fare leggi che non vengono cambiate sei mesi dopo, semplicemente applicandole, cosa che non avviene molto spesso, probabilmente potremmo essere considerati un Paese sulla strada della normalizzazione. E la situazione è ancora più grave se si pensa che la materia pensionistica sarà al centro dell'interesse pubblico e delle tematiche sociali chissà per quanto altro tempo, visto che stiamo progressivamente diventando una nazione vecchia, dove gli anziani sono sempre di più e non si fanno figli, con la sola, positiva, eccezione dei figli degli immigrati. Ma cerchiamo almeno di fare una fotografia dell'esistente, guardando cosa dice il Decreto del 5 dicembre 2017 del Ministero dell'Economia e delle Finanze, riguardante l'adeguamento dei requisiti di accesso al pensionamento agli incrementi della speranza di vita. In base alla normativa, per i docenti e il personale ATA ci sarà un aumento di 5 mesi per l'età pensionabile e per tutti i requisiti utili alla pensione che sono soggetti ad adeguamento alla speranza di vita. Si potrà quindi andare in pensione con 67 anni di età riguardo alla pensione di vecchiaia; mentre la pensione anticipata si potrà ottenere con 43 anni e 2 mesi di contributi, un anno in meno per le donne. La pensione anticipata contributiva si avrà con 64 anni di età e la pensione di vecchiaia contributiva con 71 anni di età. Cambiano in aumento anche i criteri delle pensioni di vecchiaia e di anzianità in totalizzazione, per i quali si prevedono rispettivamente i 66 anni per la pensione di vecchiaia e 41 anni per quel che riguarda le pensioni di anzianità. L'aumento infine, riguarda anche i cosiddetti trattamenti agevolati, ad esempio la pensione anticipata di invalidità, per la quale l'età prevista è di 61 anni per gli uomini e 56 per le donne.
Di seguito pubblichiamo uno stralcio del decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze, riguardante questi aspetti. Il decreto riguarda l'adeguamento dei requisiti di accesso al pensionamento agli incrementi della speranza di vita. Ovviamente, nel caso in cui ci siano delle situazioni particolari, oppure la normativa non sia sufficientemente chiara, ci si può rivolgere tranquillamente a un sindacato per saperne di più. Oppure, in alternativa, si può consultare il sito istituzionale del Ministero dell'Economia e delle Finanze, sul quale ci sono le indicazioni per avere eventuali informazioni e chiarimenti su queste materie.
Di seguito il testo.
- A decorrere dal 1° gennaio 2019, i requisiti di accesso ai trattamenti pensionistici di cui all'art. 12, commi 12-bis e 12-quater, fermo restando quanto previsto dall'ultimo periodo del predetto comma 12-quater, del decreto-legge 30 luglio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, e successive modificazioni e integrazioni, sono ulteriormente incrementati di cinque mesi e i valori di somma di età anagrafica e di anzianità contributiva di cui alla tabella B allegata alla legge 23 agosto 2004, n. 243, e successive modificazioni, sono ulteriormente incrementati di 0,4 unità.
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