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Storia del presepe: dalle origini al Settecento

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Storia del presepe: dalle origini al Settecento

La storia del presepe è molto ricca di particolari. È davvero interessante comprendere fino in fondo la storia del presepe, per scoprire le origini di una tradizione molto in voga nei Paesi cattolici di tutto il mondo. I presepi infatti vengono allestiti sia in casa che nelle chiese.

Si tratta di una tradizione di origine medievale ed è costituita dalla rappresentazione in concreto della natività di Gesù. Vengono realizzate delle composizioni con statue di varie grandezze, statuette anche piccole o più grandi realizzate in vari materiali, che vengono posizionate all’interno della composizione in maniera realistica.

Di solito la parte più importante della rappresentazione del presepe (è questo l’elemento che più significativamente si richiama alla storia del presepe) è costituita da una grotta o da una capanna, all’interno della quale nella notte fra il 24 e il 25 dicembre viene posta la statua di Gesù bambino.

Accanto a Gesù bambino ci sono San Giuseppe e Maria, il bue e l’asinello. Poi tutto intorno i pastori, le pecore, gli angeli. E c’è un altro elemento molto importante per comprendere la storia del presepe. Si tratta del fatto che nel giorno dell’Epifania vengono posizionate le statue dei Re Magi, che portano i doni a Gesù.

Le origini della storia del presepe

Le prime tracce dell’origine della storia del presepe le possiamo ritrovare già in alcuni versetti del Vangelo di Matteo e di quello di Luca. Questi libri del Vangelo riportano la nascita di Gesù avvenuta a Betlemme al tempo di re Erode.

Quindi già viene narrata la storia del presepe a partire dalla nascita di Gesù. Ma dove e quando possiamo rintracciare la prima rappresentazione figurativa della storia del presepe? Per trovare la prima rappresentazione a livello figurativo dobbiamo andare al terzo secolo d.C., nelle catacombe di Priscilla sulla via Salaria a Roma.

È questa considerata la rappresentazione figurativa più antica della natività. La rappresentazione della storia del presepe fu oggetto di una grande ripresa soprattutto a partire dal Quattrocento, quando molti artisti famosi della pittura italiana si dedicarono a rappresentare questo argomento.

In questo senso si devono ricordare alcuni esempi molto noti, come Botticelli con l’adorazione dei Magi e Giotto con la sua Natività.

La rappresentazione plastica del presepe da parte di San Francesco

Fino ad ora abbiamo parlato soltanto di storia del presepe nel senso di rappresentazioni figurative che si possono rintracciare a livello pittorico. Ma c’è un momento molto importante della storia del presepe, che è quello in cui si passa alla rappresentazione plastica vera e propria della natività.

In pratica abbiamo il presepe così come lo conosciamo oggi. Tutto avvenne per opera di San Francesco d’Assisi nel 1223. San Francesco, per passare alla rappresentazione plastica del presepe, chiese l’autorizzazione di Papa Onorio III.

Ottenuto il permesso, costruì una mangiatoia all’interno di una caverna in un bosco di Greccio. Qui portò un asino ed un bue. All’interno della grotta San Francesco tenne la predica di Natale ed ebbe l’occasione di descrivere la natività a tutti coloro che non sapevano leggere.

È proprio da quel momento in poi che si strutturò la tradizione di rappresentare la natività sia con delle statue sia con la Sacra Famiglia dal vivo. Ecco quindi quali sono state la storia del presepe di Greccio e la storia del presepe di San Francesco.

La diffusione del presepe dal Trecento al Seicento

Sicuramente per il fatto stesso che San Francesco ha avuto questa idea della rappresentazione plastica del presepe, giudicato anche il carisma del Santo, negli anni successivi nacque un grande interesse nei confronti della rappresentazione della natività.

Seguiamo quindi le fila delle rappresentazioni del presepe dal Trecento al Seicento. Inizialmente si cominciò a realizzare il presepe dentro le chiese, con le statuine e con la tipica scenografia. Alle origini nelle chiese si rappresentava il presepe vicino ai dipinti che trattavano lo stesso tema.

La tradizione ben presto si diffuse in tutta l’Italia centrale. Nel XVI secolo il presepe arrivò a toccare la città di Napoli e negli anni successivi, soprattutto dopo il Concilio di Trento, la rappresentazione della natività attraverso il presepe arrivò anche nelle case dei nobili, dove spesso veniva allestito come una specie di cappella in miniatura.

Il Settecento: il periodo più florido per il presepe

Il Settecento fu il periodo più florido per quanto riguarda la storia del presepe. Infatti ormai questo tipo di rappresentazione della natività aveva raggiunto tutta l’Italia. Già erano nate le differenti tradizioni popolari relative al presepe, fra cui spiccava in particolare quella napoletana. Ecco perché si parla spesso di storia del presepe napoletano.

Proprio nella città partenopea il presepe raggiunse dei livelli espressivi molto originali. Le famiglie facevano a gara per avere il presepe più ricercato. I nobili facevano di tutto per avere i lavori più importanti.

Non badavano nemmeno a spese per arruolare scultori di fiducia che realizzassero dei lavori di grande prestigio. Per la realizzazione dei presepi si utilizzavano sempre più materiali preziosi e in particolare la nobiltà dedicava intere stanze delle sue case alla rappresentazione del presepe. Poi mostravano il presepe durante i ricevimenti o le varie feste che tenevano. Nacque in questo periodo anche a Bologna la fiera di Santa Lucia.